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Sullo sfondo del miracolo economico, l'Italia vive un periodo importante di confronto politico sull'impronta da dare al nuovo Stato democratico. Ernesto Rossi si colloca in questo quadro per la sua attività in favore di uno Stato laico e liberale, seguendo la via tracciata dal suo maestro Gaetano Salvemini. Rossi si contraddistingue per le pubblicazioni anticlericali da lui redatte e curate per l'editore Parenti di Firenze, gli articoli su "Il Mondo" di Mario Pannunzio e "LAstrolabio" di Ferruccio Parri, i convegni organizzati con gli Amici del Mondo e il Movimento Gaetano Salvemini, passando attraverso l'esperienza della fondazione del Partito radicale, la proclamazione del 1967 come anno anticlericale" e gli inizi della campagna a favore del divorzio. L'esame delle carte inedite di Ernesto Rossi, di proprietà della Fondazione Rossi-Salvemini, restituisce il quadro più privato della battaglia anticlericale di Rossi in favore di uno Stato laico e liberale, che si presenta come la logica prosecuzione del suo antifascismo e corre parallela alla lotta al protezionismo e ai monopoli, in una parola alla lotta al nuovo sanfedismo.